Lhasa da Sola

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mercoledì 21 aprile 2010

Ecco, questo è un moscone sul fiore.

Ci sono quelli che la prima cosa che fanno la mattina è mettere la sveglia per il giorno dopo.

Quelli che ti vengono a chiedere se hai la cipolla in casa e vanno via con due uova. Quelli che quando girano le cicche, lasciano il  tabacco tutto intorno. Quelli che non sanno pulire bene le tazzine del caffè.
Quelli che sudano profumato.
Quelli che ti lasciano fiori sul motorino per dei mesi,
e poi non lo fanno più.
Ogni pomeriggio, fuori dall'università, trovavi un fiore giallo sul grigio di febbraio, dello scooter, delle tue mani. Ed è quello il gesto eclatante,
non che per dei mesi abbiano speso dei soldi, che si siano chinati su un campo, che abbiano immaginato la faccia di Francesca quando vedrà il fiore sul manubrio, che siano passati alla stessa ora, nello stesso posto, compiendo lo stesso movimento.
Cosa c'è quest'oggi che si muove piano, appena sopra l'erba?

Francesca non ha ricevuto il suo fiore ed è un cambiamento. Uno dei due starà meglio.
(Il fiore poi, come si sentirà? Che era diverso ogni giorno, ma poi era lo stesso).
Francesca sposta il piede, fa perno per spostare il motorino, e si accorge di camminare su un marciapiede pieno di margheritone gialle, disegnate tutte intorno al suo scarabeo. Sorride appena, di osservare osserva, guarda la Marghe e anche la Marghe osserva. E poi insieme osservano che neanche un bambino imbrattava così in lungo/largo.
(Quante cose ci regala la possibilità di contemplare delle margherite gialle insieme ad una ragazza che sia chiama Margherita, con una felpa azzurra piena di piccoli funghetti rossi.)

Ci sono quelli che si ricordano i testi a memoria ma non la melodia. Quelli che hanno una scusa per difendersi, sempre. Quelli che non spengono la radio e non sanno che correre con la radio nelle orecchie non è niente, è un gesto costruito. Ci sono quelli che saltano il tempo. Che hanno le mani sudate eppure sono bellissimi.

Ci sono quelli che non mollano mai,
ci sono quelli che non mollano più.

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