Suzanne è una ragazza belga, di quelle con gli occhi acquosi, che metterebbero le bombe nelle edicole con un sorriso limpido. E' seduta in giardino, sulla panca di legno, di spalle, mentre scrive la sua tesi in francese.
La chiamo decisa con una voce vicina.
Vedo le sue ossicina di ranocchietta saltare sul legno,
provo dispiacere per averla disturbata con una pronuncia così diversa,
per quel movimento dei muscoli stretti appiccicati alle ossa.
20 gennaio – Bologna
1 giorno fa
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