Non riesco a credere che il tempo passi.
A intervalli uguali, con improvvise accelerazioni, e poi paralisi ed immobilità.
Eppure ne ho le prove tangibili nelle cosce, negli amici che convolano, negli studenti del primo anno che puzzano di ormone della crescita. Ma non solo.
Dicono sia la percezione personale.
Dicono, dicono, tutto gira in tondo, che il futuro non c'è come l'isola che poi c'era, che il presente è l'importante, che ci sono le clessidre e gli elastici che ti fanno tornare al tuo posto nella tua terra, che tanto terra torni, che tutti giù per terra.
Mina ci consiglia attraverso il marketing familiare di mettere radici. Lo fa con un accento acuto sulla prima parola importante.
La
Faaaami
gliaaa, radicilibertà.
La mia immobilità feroce, precoce, capace e rapace si chiede se non stia correndo un po' troppo.
L'azione potrebbe ridursi a una lunga serie delle cose che potrei ma non posso.
Perchè non posso? Perchè potrei.
Posso? No, perchè avrei potuto.
Una lista di possibilità da condividere con chi. (Without)
Vista da fuori, che da dentro è difficilissimo.