Siamo arrotolati sotto ad una coperta rossa e lui mi sfila i pantaloni.
Non per fare l'amore, è solo tardi,
non riesco neanche a disincastrare le gambe.
Lo chiedo piano, me li togli i pantaloni?
E iniziamo a muoverci insieme per cacciarli giù e non perdere calore.
Quella mano senza intenzione, che mi accarezza e spoglia come un'arancia,
che abbassa lentissimamente un pigiama fragola,
Quella mano leggera, che fa macedonie di me.
20 gennaio – Bologna
1 giorno fa
Arancia non meccanica.
RispondiEliminaG.
ottima metafora fruttosa
RispondiEliminae geniale il titolo del tuo blog, corpo di mille balere :D
@ Marco: Grazie, saran contente le balere:)
RispondiEliminaio ho cercato di portarmi avant e facilitare il compito, senza pigiama.
RispondiEliminama non succede niente :D
Davvero molto bello. Il cibo si presta a tutto, soprattutto alla sensualità. Ma bisogna esser bravi con le parole, proprio come te. Un saluto
RispondiEliminaHo sempre detto io che la frutta fa bene :-D
RispondiEliminaBlog molto carino...Ti seguo...Bye
@Only me: insomma nessun risultato fruttuoso?
RispondiElimina@Maraptica @EvaQ.: Molte grazie, ma molte molte grazie:).
Lhasa
(ancora presto per pensare di non averne di rimorsi)
RispondiEliminano no, nada de nada.
RispondiEliminaper ora!
Tu scrivi divinamente.
RispondiEliminaNient'altro.
Blog veramente carino...complimenti..le parole che hai usato...sono riuscite ad esprimere tutto
RispondiEliminaCome sei frizzante!
RispondiElimina