Lhasa da Sola

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mercoledì 25 maggio 2011

Gate 18

Claudine ieri notte mi ha riaccompagnata a casa in auto.
Una grande rotonda, una circonvallazione, una curva normale.
Poi lei continua così:
'Mi ricordo quando ero senza corpo.
Se nessuno ti abbraccia, sfiora,
o stringe il collo,
o tasta un quadricipite
allora hai la sensazione che non esista niente.
Hai un corpo aereo.'

Ma io non mi imbarco
mica
in queste cose.

venerdì 20 maggio 2011

Plasticità

Se mai mi capiterà di morire, tutto di me sarà morto.
Se mai capitasse, dico.
Avrò lo smalto morto, i capelli morti, la mano morta ed il viso smorto.
Non avrò desiderio e prurito, o forse sì
e non saprò come grattarmi perchè avrò i muscoli rigorosamente morti.

La plastica invece mi sopravviverà per centinaia di anni.
Sarà ancora vivo il cestino con cui faccio la spesa,
il sacchetto dell'immondizia, la barbie nera
e la ciotolina gialla che tenevo in mano da piccola
se mi veniva da vomitare in auto
nella strada per il mare.

Sul fondo della ciotolina gialla c'era
gatto silvestro,
che io adesso quando lo vedo
mi viene il mal d'auto uguale.

giovedì 19 maggio 2011

Dreadlock at me

Elisabetta, per un periodo ho avuto un dread piccolo e storto.
Era uno, accampato dietro all'orecchio sinistro.
Lo sistemavo con un ago da uncinetto,
aveva un nome proprio e teneva anche compagnia,
soprattutto nelle sere in cui sei da sola
in un posto dove gli altri stanno insieme.
Poi l'ho tagliato, insieme ad un sacco di altri capelli,
ed è finito in uno scatolone, insieme alle lettere
e ad un origami verde a forma di fiore.

Adesso che ti volti e giri gli angoli,
mi saluta il tuo piccolo dread sottile e dritto
come un orecchino che porti a sinistra
e mi chiedi se mi piace
che ha un nome proprio
e ci tiene compagnia.

martedì 17 maggio 2011

Le ragazze ritornano in tram

Per un sacco di scale,
e per un sacco di persone
c'erano le parole giuste di una canzone.
E da dietro a una porta sento uno che sale.
Ma si ferma due piani più giù,
 è un peccato davvero,
 ma io già lo sapevo,
che comunque non potevi esser tu.

Invece stendo le braghe bagnate in giardino
e sento la porta,
e sento uno che sale
e non ci sono canzoni vecchie,
ci sei tu in ossa e barba.

E se dormi, che dormi,
e che sogni che fai.

lunedì 16 maggio 2011

Le tali

Sabato sera sono scivolata piano alla Mela.
Da sola, con un vestito che serviva proprio a scivolare.
Mi sono seduta sulla mia sedia preferita ed ho ascoltato i Saluti da Saturno.
Per tutte le note ho guardato alla mia destra o davanti a me, pochissimo alla mia sinistra.
C'era gente felice, ci si poteva emozionare,
c'era un cane che abbaiava dolce.
E mi sono anche chiesta se siamo proprio tutti fatti male,
che sentiamo la distanza fisica e il vestito sbagliato.
Poi sono tornata a casa, e sul ponte c'era quell'odore di magnolia,
quello che mi riporta indietro ogni volta,
che ogni volta pedalo più lenta
che è una cosa intima e quasi dell'infanzia,
ogni volta,
già dalla prima.

giovedì 12 maggio 2011

Lapilli

Ho sognato una enorme pastiglia grigia,
una enorme pillola da portare dietro
per dire alle persone
Ecco, solo se la ingoi scoprirai davvero chi sono,
il mio me stesso medesimo personalissimo interiore.

Non so se qualcuno c'abbia provato,
non so che gusto grigio avesse,
di certo era
una cosa difficile
da mandare giù.